Miami e’ in grado di sorprendere in continuazione. Una città che presenta una vegetazione alquanto rigogliosa e sempreverde. Il clima tropicale permette la crescita di numerose specie vegetali, anche piuttosto particolari. In questo articolo desidero presentare un frutto che ha colpito molto la mia curiosità a causa della sua grandezza, delle sue inaspettate proprietà salutari e per il fatto che il frutto cresce direttamente dal tronco.
Il jackfruit, il cui nome scientifico è Artocarpus heterophyllusè una pianta tropicale appartenente alla famiglia delle Moraceae. Viene coltivata per il suo frutto, il più grande esistente, in forma e dimensione, tra quelli che crescono dagli alberi.
In italiano viene chiamato giaca (dal portoghese jaca) o catala, in Asia viene chiamato yak-fruit o jak, anche se comunque e` molto utilizzata la denominazione inglese jackfruit; la quale utilizzeremo nell’intero articolo. E` considerato un ottimo cibo apprezzato in varie aree del mondo, può essere consumato fresco o inscatolato per l’esportazione, disidratato o fritto sotto forma di chips. I frutti poco maturi invece si possono ridurre a farina per la preparazione di varie specialità esotiche. Anche i grossi semi possono essere mangiati e vengono cucinati in modo simile alle castagne. Il sapore e` un misto tra mela e ananas, con retrogusto vanigliato; quando fatto cuocere per oltre un ora assume un gusto simile a quello della porchetta.
Nel 1928 O.W. Barrett scrisse: “I jackfruits sono frutti cosi grandi e interessanti e gli alberi cosi raffinati che e` difficile spiegare la grande mancanza di conoscenza che li riguarda.” Oggi, grazie a numerosi studi, possiamo rendere felice il sig. Barrett.
L'ORIGINE DEL JACKFRUIT
Nessuno conosce il vero luogo di origine del jackfruit, anche se si crede sia nativo delle foreste pluviali occidentali. Oggi è diffuso alle bassi latitudini in tutto il sud est asiatico comprendendo India, Ceylon, Cina meridionale e Malesia e sulle coste settentrionali dell’Australia. E’ comune nelle Filippine sia spontaneo che coltivato. In Africa viene spesso coltivato in Kenya, Uganda, ex Zanzibar. E’ stato introdotto nel Brasile settentrionale a meta` del XIX secolo; nel 1888 fu coltivato per la prima volta alle Hawaii, anche se la sua crescita risulta rara anche in tutte le isole del Pacifico.
Nel 1728 una nave francese che trasportava alberi di jackfruit fu catturata, e le piante furono portate in Jamaica, dove ormai è assai comune. Circa 100 anni dopo il jackfruit fece la sua comparsa qui in Florida.
DESCRIZIONE
La pianta di jackfruit presenta un fusto robusto fino a 60 cm di diametro; e` un albero imponente infatti presenta un altezza che può variare tra i 9 e i 21 metri. Ogni parte di questa pianta presenta un lattice bianco appiccicoso. Le foglie sono sempreverdi, mentre i fiori sono piccoli e rigidi ed emergono dal tronco e dai grandi rami. Direttamente dalle infiorescenze del tronco e dei rami principali si origina il frutto, che a livello botanico e` descritto come un sincarpo di forma ovale. Tale frutto presenta una lunghezza che può variare dai 20 ai 90 cm e un diametro che può superare i 40 cm. Il peso invece e` compreso tra i 4,2 e i 20 kg, ma in alcuni casi può arrivare anche a 50 kg. I singoli frutti possono contenere dai 100 ai 500 semi, anch’essi commestibili.
Tale pianta si è dimostrata resistente anche a vari microclimi subtropicali come appunto il sud Florida, dove le temperature non scendono mai sotto l’uno grado centigrado. La sua coltivazione non e` possibile neanche nelle zone più riparate del bacino mediterraneo, perchè pur sopravvivendo a temperature di qualche grado sopra lo zero centigrado, si avrebbero danni alle qualità organolettiche del frutto, ma soprattutto la produzione dei frutti nell’albero adulto sarebbero irrilevanti.
PRODUZIONE
I maggiori produttori di jackfruit sono India, Bangladesh e Tailandia. L’India e` il primo produttore al mondo con 1.4 milioni di tonnellate, segue il Bangladesh con 926 mila tonnellate e infine la Tailandia con 392 mila tonnellate annuali. La produzione risulta cosi elevata in quanto ogni albero di jackfruit produce dai 10 ai 20 frutti per stagione, e come detto sopra, ogni singolo frutto può arrivare a un peso di 50 kg.
La produzione invece è abbastanza limitata qui nel sud Florida, Jamaica e Hawaii.
I maggiori produttori qui in Miami e dintorni sono circa una decina di farm (aziende agricole), le quali coltivano piante di jackfruit per la vendita locale. La quantità di frutti prodotti da queste aziende non potrebbe soddisfare il mercato dell’esportazione, infatti si limitano solo alla vendita del prodotto fresco nei vari mercati della frutta o all’interno dei supermercati Whole Foods In questa catena di supermercati oltre al prodotto fresco made in U.S.A. si trovano prodotti in scatola a base di jackfruit che vengono importati da altre parti del mondo. Due marche principali sono vendute a Whole Foods e sono “Native Forest Organic” con prodotti in latta made in Sri Lanka e la “The Jackfruit Company” che invece vende prodotti già pronti ed è made in India.
Tra queste "farm" una ha colpito parecchio la mia curiosità. La “THREE SISTER FARM” dove in un articolo del 12 maggio 2016 dichiara di essere praticamente l’unica azienda con certificazione organica nella produzione di jackfruit in tutto lo stato. Questa farm ospita circa 8 diverse varietà di jackfruit, le quali presentano differenze nella consistenza, nei sapori, nei livelli di lattice e anche nella quantità di succo prodotto da ogni singolo frutto. Alcune persone hanno dichiarato di non aver mai assaggiato un jackfruit cosi buono come quello prodotto dalla Three Sister Farm. Il motivo sta nel fatto che tale azienda lascia che i frutti si sviluppano completamente sull’albero. Questo a differenza di altre aziende che per soddisfare il consumatore finale non aspettano la completa maturazione del frutto sulla pianta e lo raccolgono quando ancora è verde e duro.
La stagione dove le piante producono i frutti in Sud Florida inizia circa a maggio e dura fino a settembre.
COME VIENE CONSUMATO
Il jackfruit viene utilizzato soprattutto come sostituto della carne, grazie alle proprietà nutrizionali che presenta e che vedremo in seguito, quindi è assolutamente utile nell’alimentazione vegana. A Miami tantissime persone negli ultimi anni si sono avvicinate a questo tipo di alimentazione e di conseguenza anche tanti ristoranti vegani sono nati. Il primo ristorante 100% vegano nato a Miami più precisamente Miami Beach è Full Bloom Gourmet Vegan Cuisinee ovviamente nel loro menu offrono piatti a base di jackfruit. Uno dei tre proprietari (tutti e tre italiani) Alessandro ha avuto la grande cortesia di spiegarmi qualcosa riguardo al consumo e all’utilizzo di tale frutto nella loro cucina.
Alessandro inizia cosi: ”Il jackfruit nella nostra cucina è un ingrediente molto importante, poichè alla nostra clientela vegana e non, piace moltissimo. Quando e` possibile utilizziamo il frutto fresco che compriamo direttamente dalle farm locali.. Purtroppo il jackfruit fresco e` disponibile solo per circa 3-4 mesi all’anno circa da giugno a settembre e considerata l’altissima richiesta da parte della nostra clientela riguardo tali piatti, per i restanti mesi dell’anno utilizziamo il frutto già pelato e pronto da cucinare, sempre con l’estrema sicurezza che siano prodotti di alta qualità e biologici. I piatti con maggior successo a base di jackfruit sono la “ropa vieja”, “curry jackfruit” e “jackfruit tacos”. La “ropa vieja” e` un piatto di origine cubana dove e` presente carne di maiale, noi ovviamente utilizziamo il jackfruit cucinato nel sugo di pomodoro e dove il piatto finito si presenta sopra un letto di riso nero accompagnato da peperoni, olive e capperi. Il “curry jackfruit” un piatto di origine indiano e tailandese a base di pesce o pollo, in questo caso il jackfruit viene cucinato al forno in modo che abbia una consistenza morbida dentro e croccante all’esterno e poi servito con verdure di stagione in una crema di latte di cocco e curry, accompagnato da riso verde. Infine i “jackfruits tacos” sono di origine messicana e il jackfruit in questo caso viene cucinato in modo molto simile alla carne asada, quindi salato, pepato e ben cucinato alla piastra o in padella e poi accompagnato con varie verdure.” Conclude esprimendosi in questo modo: “Questo frutto ha tantissime proprietà, è poco calorico e contiene tante vitamine e minerali; quindi e` un ingrediente molto interessante da utilizzare in cucina e un ottimo sostituto alla carne. E` assolutamente adatto anche per chi non segue un alimentazione vegana e spero per una questione per lo più etica che più persone possano avvicinarsi ad uno stile di vita completamente cruelty-free.”
IL JACKFRUIT COME ALIMENTO FUNZIONALE
Non esiste nessuna definizione riconosciuta di cibo funzionale. Questo termine e’ stato definito piu’ volte, ma non ce’ ancora un accettazione unificata per la categorizzazione di questo gruppo di alimenti. Nella maggior parte delle nazioni non esiste una definizione legale, e tracciare una riga fra cibo convenzionale e cibo funzionale risulta difficile anche per nutrizionisti ed esperti del cibo. Negli USA il cibo funzionale non e’ ufficialmente riconosciuto come categoria dalla FDA. La IFIC (International Food Council) considera cibi funzionali quelli che includono dei componenti che possano dare beneficio alla salute oltre alla base nutrizionale. Anche la IFT (Institute of food technologist) fece una dichiarazione simile.
I componenti dei cibi funzionali provvedono nutrienti essenziali, spesso oltre alle quantità per il normal funzionamento, crescita e sviluppo e/o altri componenti biologicamente attivi che portano benefici alla salute.
Il vero concetto di cibo sta cambiando da un’enfasi del passato sul mantenimento della salute, al promettente uso dei “cibi” in grado di promuovere una salute migliore e di prevenire malattie croniche.
Jack fruit (Artocarpus heterophyllus), Nutritive Value per 100 g. (Source: USDA National Nutrient data base) | ||
Principle | Nutrient Value | Percentage of RDA |
Energy | 95 Kcal | 5% |
Carbohydrates | 23.5 g | 18% |
Protein | 1.72 g | 3% |
Total Fat | 0.64 g | 3% |
Cholesterol | 0 mg | 0% |
Dietary Fiber | 1.5 g | 4% |
Vitamins | ||
Folates | 24 µg | 6% |
Niacin | 0.920 mg | 6% |
Pyridoxine | 0.329 mg | 25% |
Riboflavin | 0.055 mg | 4% |
Thiamin | 0.105 mg | 9% |
Vitamin A | 110 IU | 3.5% |
Vitamin C | 13.7 mg | 23% |
Vitamin E | 0.34 mg | 2% |
Electrolytes | ||
Sodium | 3 mg | 0% |
Potassium | 303 mg | 6.5% |
Minerals | ||
Calcium | 34 mg | 3.4% |
Iron | 0.60 mg | 7.5% |
Magnesium | 37 mg | 9% |
Manganese | 0.197 mg | 8.5% |
Phosphorus | 36 mg | 5% |
Phosphorus | 21 mg | 3% |
Selenium | 0.6 mg | 1% |
Zinc | 0.42 mg | 4% |
Phyto-nutrients | ||
Carotene-ß | 61 µg | — |
Crypto-xanthin-ß | 5 µg | — |
Lutein-zeaxanthin | 157 µg | — |
Oggi, c'è molto interesse all’interno della comunità scientifica riguardo alle proprietà funzionali del jackfruit.
Il jackfruit quindi può essere considerato un cibo funzionale poiché presenta alte quantità di nutrienti in diversi parti del frutto che mostrano effetti medicinali e funzionali.
Svariati studi scientifici hanno riportato che questo frutto può essere utile per esempio nel migliorare la salute della pelle grazie alla presenza della vitamina C; può migliorare la digestione grazie alla presenza di fibre e l’alto contenuto di magnesio può essere utile nel rinforzare le ossa. Inoltre come riportato nella tabella e` un eccellente fonte di carboidrati e vitamine e grazie alle sue poche calorie e una bassissima quantità di grassi è ideale per individui che seguono diete a basso contenuto calorico.
Alcune credenze popolari qui del sud Florida dicono che il lattice prodotto dalla pianta se mischiato con l’aceto può guarire ascessi, morsi di serpente e rigonfiamenti ghiandolari. Le foglie se scaldate sono utili per curare le ferite oppure la cenere ottenuta bruciando le foglie con mais e gusci di cocco e` utile per curare le ulcere. E infine i semi arrostiti sono considerati afrodisiaci.
Il consumo di questo gigantesco e curioso frutto è cresciuto molto negli ultimi anni, grazie anche alle numerose scoperte sui benefici che può apportare alla salute. Infatti, il ricco profilo bioattivo lo rende un frutto super nutriente e molto desiderabile, anche per chi sceglie una dieta vegana. Gli studi scientifici sia sul profilo nutrizionale che su quello salutare sono ancora in corso. Jackfruit come abbiamo descritto nell’articolo è un frutto molto particolare che è riuscito a sorprendermi, non solo per le sue dimensioni ma anche per le sue proprietà; questo mi convince sempre di più che la natura ha sempre qualcosa da insegnarci.
Dr. Mara Bianchini, B.S.
Holistic Therapist, Herbalist, Nutritionist, Reiki Master